La vita a Pompei, tragicamente scomparsa il 24 ottobre del 79 d.C. si fermò in una tarda mattinata in cui tutta una popolazione era intenta alle sue occupazioni giornaliere. Sembra normale e legittimo rimettere in movimento questa città, portata alla luce per due terzi, e farne conoscere i lavori e le pene, le gioie e i passatempi.

La città antica fonte inesauribile di informazioni ci fa scoprire come era la vita nell’antica città e come erano scanditi i ritmi della giornata.

La vita era cadenzata in Hora prima diurna, Hora secunda, Hora quarta, Hora septima, , Hora octava, Hora decima. Oltre al lavoro, che iniziava praticamente all’alba, le strade era perennemente affollate di persone e  di banchi di vendita di qualsiasi prodotto.

La giornata lavorativa non durava più di otto ore, per molti era veramente dura, ma alla fine della giornata quasi per tutti c’erano momenti di svago sia per uomini che qualche volta anche per le donne.

Di sera la vita quotidiana si fermava, le città antiche la notte si svuotavano,si andava a dormire, ma c’erano delle eccezioni, per alcuni invece la notte era portatrice di piaceri e lussuria, soprattutto per coloro che frequentavano i Lupanare.

La vita a Pompei non deve essere confusa con Ercolano e neppure con Stabia. Anche se al porto pompeiano non si può attribuire una classificazione propriamente internazionale, occorre tener presente che gli altri due agglomerati campani sono essenzialmente città residenziali e di villeggiatura e che quindi la loro vita quotidiana differisce sensibilmente da da quella di Pompei.

Per questa ragione, siamo partiti alla scoperta del solo universo pompeiano per meglio comprenderne e lo spirito.